Loch lomond (usa) Ravenna
Ravenna • Concerti • Lunedì 18 Febbraio 2013 • Ore 21:00
"Volevo chiamare la band ' The Mountains' ma in quel momento c'erano tante band con nomi che riferivano alle montagne e non volevo seguire quella ondata. Ordinammo del nastro su bobina su eBay che veniva dall' Inghilterra o dalla Scozia, il pacco aveva un'etichetta con scritto 'Loch Lomond' , l'abbiamo appiccicato sul nostro disco rigido e da li è diventato il nostro nome . Non sapevo che era un lago della Scozia, sapevo che era un lago da qualche parte però "
( Ritchie Young per Paste Magazine )
E così la band di Portland, Oregon ha preso il nome del lago più grande in superficie della Gran Bretagna. Destino o fortuna inattesa arrivata con la posta, la band firma con l'etichetta Chemikal underground, portando con sè un'astuta melodicità, con canzoni che ricordano i primi REM, il psych-folk dei Mercury Rev e le fiabe multi-strumentali dei the Decemberists.
Il collettivo musicale di Portland, Loch Lomond ha visto luce nel 2003 come progetto solista di Ritchie Young. A dire il vero, un progetto da solista non coinvolge più di 30 musicisti ma questa è una mera indicazione da quanto era amorfa la band fino al 2007 (quando è uscito il loro secondo album 'Paper the Walls') . La band si è consolidata in un gruppo fisso di sei musicisti e hanno cominciato le registrazioni di 'Little Me Will Start A Storm' nel 2008 che pero' non esce prima del 2011, essendo stati invitati ad un tour massiccio con i ' The Decemberists'. Un invito piuttosto difficile da rifiutare.
'Little Me Will Start A Storm' è un seducente e acuto capolavoro, mette in mostra non solo il talento di Ritchie Young nella stesura dei testi ma anche gli arrangiamenti di un gruppo di musicisti di grandissimo talento.
scrivono su di loro :
''si ottiene un disco dalle robuste e giustificate ambizioni, in cui arrangiamenti tradizionali - di banjo, fiddle, etc. - si sposano magicamente con theremin e altri strumenti meno convenzionali. Un disco davvero mai banale, che dà il suo meglio, forse, nei suoi momenti più fiabeschi, come "Elephants & Little Girls", negli stornelli da menestrello come "Blood Bank" (grande composizione!), con quel riff medievaleggiante che si fa ruspante e chiassoso, come nei Sigur Rós di "Með Suð Í Eyrum Við Spilum Endalaust".
Con "Little Me Will Start A Storm" si ha insomma un'ennesima conferma che il fermento di queste "nuove leve" della mondo musicale indipendente americano non è una montatura, ma una vera e propria fucina che attende solo di essere scoperchiata.'' (Ondarock: recensione "Little Me Will Start A Storm")
genre: chamber pop
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Moog slow bar
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