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L'Albergo del Libero Scambio Forlì

ForlìArte & CulturaMartedì 23 Gennaio 2018 • Ore 21:00

23 gennaio 2018
L'albergo del libero scambio
Da georges feydeau
Versione di davide carnevali
Adattamento de il mulino di amleto
Regia marco lorenzi

Con roberta calia, yuri d’agostino, federico manfredi, barbara mazzi, silvia giulia mendola, raffaele musella, alba maria porto, giuliano scarpinato
Scene nicolas bovey
Costumi erika carretta
Disegno luci giorgio tedesco
Tecnico di compagnia eleonora diana
Musiche originali elio d’alessandro
Regista assistente yuri d’agostino
Foto di scena giuseppe distefano e erika zolli
Distribuzione valentina pollani - codici sperimentali
Organizzazione annalisa greco

Produzione il mulino di amleto-tedacÀ
In collaborazione con la fondazione del teatro stabile di torino

“L’albergo del libero scambio”, splendido esempio di commedia degli equivoci, è uno dei grandi testi del teatro comico: pare che al debutto, nel 1894, le risate del pubblico fossero così fragorose da sovrastare le battute degli attori durante buona parte del II atto. La trama si regge sui tentativi di seduzione di un marito insoddisfatto ai danni della moglie dell’amico, un affaire famigliare che, dal classico salotto borghese, si sposta ben presto nelle stanze e nei corridoi di un albergo. La commedia originaria è il capolavoro di Georges Feydeau, uno dei più grandi autori francesi: vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, capace di una scrittura pungente e sfacciata, si è distinto per la capacità di smascherare i difetti della società del tempo. Scambi di persona, situazioni strampalate, personaggi animati da una ridicola pulsione per il piacere e la ricchezza, sono le pedine di un gioco teatrale che si fa beffe della borghesia e delle sue aspirazioni più vanesie. Ma un classico come Feydeau è anche terreno fertile per una riscrittura drammaturgica, affidata qui a Davide Carnevali, pluripremiato autore italiano e vincitore del 52° Premio Riccione. Classe 1981 e un dottorato in Teoria del teatro, oggi vive tra Barcellona e Berlino, e i suoi testi sono rappresentati in diversi paesi europei, soprattutto in Germania e in Francia. Dirige lo spettacolo Marco Lorenzi, formatosi alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, che torna in scena dopo il grande successo de Gl’Innamorati di Carlo Goldoni e una fortunata tournée che è arrivata nel settembre 2014 fino al Fringe Festival di Pechino. La cifra registica di Lorenzi e il linguaggio di Carnevali si fondono alla perfezione con la vitalità del congegno teatrale orchestrato da Feydeau, divertendosi a smontarlo e reinventarlo, mettendo a nudo gli ingranaggi di un meccanismo drammaturgico fondato sul vorticoso alternarsi di entrate e uscite, apparizioni, sparizioni e quiproquo, che si susseguono in un viavai di sorprese continue.

Estratti Rassegna Stampa

Carnevali e Lorenzi dimostrano un profondo senso del teatro, utilizzando le potenzialità di Feydeau per raccontare l’ipocrisia contemporanea. La rielaborazione linguistica di cui è stato oggetto il testo originale permette al regista di costruire uno spettacolo dai toni ora fintamente epici, ora drammatici, ora picareschi, toccando così le più varie sfumature dell’umano sentire, dando piena attuazione a quella che già Feydeau considerava la “giostra della vita”.
Niccolò Lucarelli - sipario.it

“Il capolavoro di Georges Feydeau nel riadattamento operato da Davide Carnevali per la regia di Marco Lorenzi, sembra dunque essere magistralmente riuscito, portando in scena una commedia dal retrogusto tragico”
Assunta Matassa - persinsala.it

“Lorenzi è riuscito nell’impossibile: ne ha fatto una schitarrata punk, una giostra acida, esplosiva, che corrode sapientemente i cordoni del buon senso. Il gruppo ha saputo, in particolare, mantenere viva quella difficile “comicità per situazione” che è caratteristica della farsa.
Ne esce uno spettacolo divertente, che funziona egregiamente: si ride, e non poco”
Andrea Porcheddu – glistatigenerali.com

Il Mulino di Amleto nasce nel 2009 dal desiderio di un gruppo di giovani attori diplomati alla Scuola del Teatro Stabile di Torino di lavorare insieme. Il gruppo si costituisce così in associazione per realizzare progetti, spettacoli e percorsi di formazione. Si uniscono nel tempo anche le figure di organizzazione e distribuzione. L’esperienza di formazione artistica più significativa (e che tuttora ne costituisce un riferimento importante) è il lavoro intrapreso in “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare, diretto da Bruce Myers al Festival delle Colline Torinesi. Dal 2009 ad oggi sono numerosi gli spettacoli, i percorsi di formazione e le collaborazioni sviluppate e intraprese.

BIGLIETTERIA:

Intero euro 15
Ridotto* euro 13 

Ridottissimo* euro 10

*Under 25, Over 65, Carta Doc
, Carta Feltrinelli
* studenti universitari, scuole superiori

Biglietteria dalle ore 20
.00
Inizio spettacoli ore 21.00

TEATRO GIOVANNI TESTORI
Via Vespucci 13 – Forlì
0543.722456
http://www.teatrotestori.it

Data

Dal
Al

Luogo e Indirizzo

Forlì
Via Vespucci 13
Teatro Giovanni Testori